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giovedì 9 ottobre 2014

GIUDICI E NOTAI

LA CORPORAZIONE


Le prime notizie su questa corporazione risalgono al 1212. Non tutti potevano accedervi, perchè serviva un lungo periodo di preparazione, che solo le famiglie ricche potevano affrontare; inoltre non potevano farne parte ebrei, figli illegittimi, omosessuali, forestieri ed insegnanti elementari. 

Le due arti, però erano ben distinte, tanto che all'entrata il novellino doveva decidere a quale arte appartenere e giurava di non svolgere nessuna attività relativa all'altra. Inoltre anche le modalità di ammissione erano diverse: il giudice pagava una tassa e poteva esercitare, mentre il notaio doveva svolgere 3 durissimi esami.
La massima carica era il Proconsolo, che doveva avere almeno 40 anni, essere iscritto alla corporazione da almeno 20 anni ed essere stato console. Restava in carica per 4 mesi ed aveva il compito di risolvere le controversie tra i soci e controllare che tenessero tutti una buona condotta. 



GIUDICI


Tutti sappiamo cosa facevano i giudici, perchè è la stessa cosa che fanno oggi, ma con regole diverse. Per prima cosa per garantire l'imparzialità erano forestieri (i giudici fiorentini praticavano altrove) e le pene erano estremamente dure e violente. 


Legale:la tortura per estorcere una confessione; la fustigazione per i bestemmiatori; l'evirazione per gli omosessuali; la decapitazione per gli assassini ed il taglio della mano per i ladri o i falsari.
Le condanne a morte erano all'ordine del giorno, tanto che fuori dalle mura in quello che era chiamato "prato della giustizia" (oggi corrispondente a piazza Beccaria) c'erano forche e patiboli permanenti.


"Nonostante questa cruenta descrizione la Toscana fu il primo stato ad abolire la pena di morte nel 1782"


NOTAI

Appartenere all'arte dei notai dava un grande nome all'epoca e ciò era giustificato dal lungo e difficile periodo di studio a cui i giovani aspiranti erano sottoposti.

Dovevano frequentare corsi all'università di Bologna o Padova o allo Studio Fiorentino. Infine sostenevano 3 esami, che verificavano tutte le conoscenze acquisite.
La maggior parte svolgeva il proprio lavoro in casa, in una stanza adibita a studiolo, ma alcuni già possedevano una bottega, generalmente in centro, vicino al palazzo comunale o nei pressi delle chiese principali. I compensi potevano essere pagati così in denaro, come in natura (formaggi, selvaggina, del buon vino ecc)..

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