Le arti a Firenze iniziano a costituirsi come corporazioni delle "arti e mestieri" tra il XII ed XIII secolo.
Erano associazioni nate per proteggere e perseguire scopi e comuni che riunivano gli appartenenti ad una stessa categoria professionale o che svolgevano lo stesso lavoro (o per quell'epoca mestiere).
L'ingresso nella corporazione era regolato da precise regole:
- essere figli legittimi di un membro della stessa arte;
- dare prova della propria abilità artigiana;
- pagare le tasse;
Ciascun arte o corporazione aveva un proprio statuto, con pieno valore di legge e poteva emettere sentenze nelle dispute tra i membri dell'arte stessa o tra un membro ed un sottoposto.
Per ovviare a controversie tra appartenenti a diverse corporazioni venne istituito nel '300 il "Tribunale di Marcatanzia".
Le arti oltre ad organizzare l'orario del lavoro, stabilendo i giorni festivi, proteggevano i membri appartenenti dalla concorrenza di altre città garantendo la qualità del lavoro attraverso un'attenta opera di supervisione sulle diverse botteghe.
Le arti non ebbero mai però pari dignità e furono subito divise in due gruppi:
- arti maggiori;
- arti minori.
Le arti pur avendo subito nel corso del tempo alcune limitazioni, furono organismi molto forti, fino a quando il Granduca Pietro Leopoldo pose fine al "valore legale" delle arti nel 1770 creando un nuovo unico organismo: la Camera di Commercio
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